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Il pugno di ferro dell’Unione Europea

L’accelerazione impressa da Mattarella al corso politico del processo di formazione del governo è un atto dispotico che segna, inequivocabilmente, l’involucro formale delle attuali forme della democrazia e della governance dei paesi a capitalismo maturo.

I desiderata della borghesia continentale europea, della BCE e della Trojka hanno fatto sentire la loro forza materiale forzando - oltre ogni codicillo normativo - la dialettica politica ed hanno imposto il loro niet calpestando qualsiasi elemento di sovranità e di indipendenza.

Nulla si è obiettato verso ministeri che potevano essere rappresentati da razzisti dichiarati mentre il solo palesarsi di qualche sottile elemento dissonante verso i dispositivi economici e finanziari dell’Euro hanno provocato l’ipocrita esecrazione di Mattarella e delle vestali di Berlino, Francoforte e Bruxelles.

Il resto lo hanno fatto le abituali e terroristiche manomissioni a base di editoriali giornalistici di stampo apocalittico, di spread fatti schizzare e di turbolenze borsistiche scatenate dalle varie “agenzie di rating internazionali”.

Ora entra in campo Cottarelli il quale – anche facendo a meno di alcuni vincoli parlamentari – potrà dispiegare il suo già conosciuto programma di “lacrime e sangue” allineandosi, quindi, ai diktat dell’Unione Europea ed alle stringenti esigenze della competizione globale.

Ciò che si è consumato non è, semplicemente, un ulteriore vulnus a ciò che residua dei vecchi assetti della dialettica politica ma è la soglia matura e vigente di come funzionano le relazioni politiche e le moderne costruzioni statuali e di governo nella nuova fase strategica del capitale.

Il nostro avversario – il nemico di casa nostra – è il polo imperialista europeo e le sue diversificate articolazioni di comando e di dominio politico, economico e militare.

Costruiamo, ora, nelle piazze, nei posti di lavoro e nei territori la necessaria mobilitazione popolare e sociale.

Contrastiamo l’austerity, l’ ennesima manomissione dei diritti sociali e tutte le misure di limitazione degli spazi di agibilità politica e sociale.

Diamo voce, forza e rappresentanza agli interessi dei settori popolari della società!

Rete dei Comunisti

28 maggio, 2018

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